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Storie Libro I, 162

1 ἀποθανόντος δὲ τούτου, Ἅρπαγος κατέβη διάδοχος τῆς στρατηγίης, γένος καὶ αὐτὸς ἐὼν Μῆδος, τὸν ὁ Μήδων βασιλεὺς Ἀστυάγης ἀνόμῳ τραπέζῃ ἔδαισε, ὁ τῷ Κύρῳ τὴν βασιληίην συγκατεργασάμενος. 2 οὗτος ὡνὴρ τότε ὑπὸ Κύρου στρατηγὸς ἀποδεχθεὶς ὡς ἀπίκετο ἐς τὴν Ἰωνίην, αἵρεε τὰς πόλιας χώμασι· ὅκως γὰρ τειχήρεας ποιήσειε, τὸ ἐνθεῦτεν χώματα χῶν πρὸς τὰ τείχεα ἐπόρθεε.

1 commento:

  1. Gli succedette alla guida dell'esercito Arpago, anche lui Medo, quello stesso Arpago che il re dei Medi Astiage aveva invitato all'orribile banchetto e che poi aveva aiutato Ciro a impadronirsi del regno. Costui, nominato da Ciro comandante dell'esercito, quando arrivò nella Ionia, cominciò a espugnare le città servendosi di terrapieni: ogni volta, infatti, costringeva i nemici dentro le loro mura, faceva ammassare enormi quantitativi di terra contro gli spalti e poi li assaltava.

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