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Storie Libro I, 55


1 δωρησάμενος δὲ τοὺς Δελφοὺς ὁ Κροῖσος ἐχρηστηριάζετο τὸ τρίτον· ἐπείτε γὰρ δὴ παρέλαβε τοῦ μαντείου ἀληθείην, ἐνεφορέετο αὐτοῦ. ἐπειρώτα δὲ τάδε χρηστηριαζόμενος, εἴ οἱ πολυχρόνιος ἔσται ἡ μουναρχίη. 2 ἡ δὲ Πυθίη οἱ χρᾷ τάδε.
ἀλλ᾽ ὅταν ἡμίονος βασιλεὺς Μήδοισι γένηται,
καὶ τότε, Λυδὲ ποδαβρέ, πολυψήφιδα παρ᾽ Ἕρμον
φεύγειν μηδὲ μένειν μηδ᾽ αἰδεῖσθαι κακός εἶναι.

1 commento:

  1. Dopo quei doni Creso si rivolse al santuario per la terza volta: da quando ne aveva riconosciuto la veridicità abusava dell'oracolo. Questa volta chiese se il suo regno sarebbe durato a lungo e la Pizia gli diede il seguente responso: ….”Quando dei Medi re un mulo divenga, tu allor lungo l’Ermo, Ricco di ciottoli, fuggi, re Lidio dai piè delicati; non rimaner, per vergogna di agire da vile fuggendo”….(Quando un mulo sarà divenuto re dei Medi, allora, o Lidio dal piede delicato, lungo l'Ermo ghiaioso fuggi e non fermarti, e non avere vergogna di essere vile).

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